19/12/10

Jyotika Virdi, THE CINEMATIC IMAGINATION


[A serious show at a temple, rather different from cinematic representation. Foto di Marzia Poerio]


Jyotika Virdi, THE CINEMATIC IMAGINATION. Sottotitolo: INDIAN POPULAR FILM AS SOCIAL HISTORY. Rutgers Universitry Press, 2003

Virdi adotta categorie interpretative in parte gramsciane, soprattutto i concetti di egemonia e di nazional popolare, per rappresentare aspetti determinanti del cinema hindi dagli anni Cinquanta agli anni Novanta.

Uno dei parametri guida di questo libro serio e approfondito è che mentre riconferma le ideologie dominanti il cinema indiano le mette in questione: "I view popular cinema as both furthering and challenging reigning hegemonic discourse" (p. xi).

Il metodo adottato è all'incrocio intenzionalmente tra gli studi postcoloniali, culturali e cinematografici; e opera in una cornice socioculturale di globalizzazione, costruzione dell'idea di nazione, cultura popolare.

Sul piano delle contraddizioni sociali, il cinema hindi mette in rilievo il conflitto di classe determinante in India e che sussume quelli di casta e di genere.

Attraverso il cinema, secondo Virdi, più che un'ibridazione di occidentale e orientale, si dà una raffigurazione della società e della mentalità indiane all'interno della modernità e a contatto col permanere delle tradizioni. Uno degli elementi essenziali in tal senso è il tema della famiglia, che Virdi ritiene "the primary trope to negotiate caste, class, community, and gender divisions" (p. 7).

La famiglia è inoltre il punto focale del melodramma e delle storie di smarrimento e ritrovamento ("'lost and found' narratives", p. 11), che possono esser viste tanto da un'angolazione psicoanalitica quanto da quella della migrazione interna con la perdita di legami di solidarietà e di identità.

Accanto alla famiglia, vengono trattati nel volume altri temi chiave come quello dell'eroe maschile e poi in anni successivi dell'eroina in quanto personaggi che infrangono le convenzioni; la donna sia nella manifestazione idealizzata che in quella emancipata; infine il motivo sentimentale come aspetto ancora una volta idealizzato che si sospinge tuttavia contro le discriminazioni di casta.

Gli esempi calzanti sono tratti da film scelti appositamente tra quelli che hanno ricevuto maggiore consenso di pubblico.


[Renato Persòli]