Cina 2009. Titolo in inglese: EXAMINATION 1977. Con Sun Haiying, Wang Xuebing, Zhou Xianxin, Zhao Youliang. [1]
Un gruppo di giovani è in corso di rieducazione tra le rigidezze impressionanti dell'inverno in una comune agricola nell'ultima fase della rivoluzione culturale, quando nel 1977 si avvicenda al potere Den Xiaoping e vengono reistituiti gli esami di ammissione all'università, che erano stati aboliti in precedenza per motivi politici in modo da consentire ai quadri di partito affidabili di partecipare ai corsi universitari, e sono invece basati nel nuovo corso sul merito. Il gruppo decide di parteciparvi, scontrandosi dapprima con il responsabile politico della Comune, intento a realizzare gli obiettivi produttivi e ancora orientato sul vecchio corso. Sarà proprio lui, però, alla fine a consentire a questi giovani di andare all'esame accompagnandoli, dato che hanno perso il treno, nella scuola di città con un trattore.
Una Cina ancora immersa nella natura difficile da controllare; una storia d'amore complicata dall'interferenza delle responsabilità politiche e dal background, poco politicamente corretto per quei tempi, di una ragazza il cui padre è stato mandato in rieducazione in quanto intellettuale scomodo. Anche la falsificazione di un documento, che proverebbe senza fondamento reale la riabilitazione del padre per permettere alla figlia di partecipare all'esame, trova alla fine una soluzione sensata. Sembra in effetti che la razionalità accompagnata dalla simpatia umana riescano a coniugarsi con la fedeltà alle istituzioni e il contributo degli individui alla collettività.
Se la povertà dei giovani protagonisti, il lavoro agricolo duro e la patente stranezza della condanna del padre di cui sopra sono rappresentati con crudezza, nella cifra stilistica prevale una semplicità di resa degli avvenimenti che cerca di non emettere giudizi aprioristici, ma mostra come quanto noi in Occidente abbiamo spesso visto col diaframma della condanna per questa o quella versione degli anni Settanta in Cina, venga invece rivisitato da questo film interessante e ben recitato, oltre che ben fotografato, con l'occhio più flessibile e più rivelatore dell'umanità oltre che dell'ideologia.
Da vedere senz'altro.
NOTE
[1] Tra le recensioni, cfr. CHINA.ORG.
[Renato Persòli]