19/04/10

Laura Accerboni, IO RITORNO E GUARDO; IO STO; VI DICO

1.

Io ritorno e guardo.
Penso
che solo metà
del volto
possa bastare
per queste strade
che non passano
per questi vetri
che riflettono
anche quello che oggi
manca
per abitudine
di ciò che resta.
Io ritorno e guardo
e nessuno si accorge
se allungo il braccio
e tocco il vago
che segue lo sguardo.


2.

Io sto
come sospeso
io sono
vestito di tutto
perfettamente incline
a questo
giorno
come ad ogni giorno.
Ma io sto
come sospeso
sul normale che
nulla accoglie
e sulla strada
che ancora
non vede
che io sto
come sospeso
ad aspettarla
immobile
da anni.


3.

Vi dico
che i fossi sono
ormai addormentati
sotto ciò che tranquillizza l’uomo
nelle sue vesti di ritorno.

Ora non è più l’andare
nuovamente e ancora
nell’eterno,
che non è più il restare
dei ritrovati.

Annegare nella terra
non è
che un voltarsi degli occhi
che si riprendono
al loro margine
naturalmente.