25/02/10

Vincenzo Mele, PARADOSSI DELLO STILE NELLA LETTURA GLOBALE


["Style was as simple as time ago on those mannequins just outside a clothes shop in Nice of all places". Foto di Marzia Poerio]


Vincenzo Mele, PARADOSSI DELLO STILE NELLA LETTURA GLOBALE. Sottotitolo: LETTURA SIMMELIANA, “La società degli individui”, IX.32, 2009, pp. 135-49

Applicando alcuni concetti di Simmel provenienti dalla FILOSOFIA DEL DENARO, Mele esamina la società globalizzata contemporanea che deprime in generale, nella costruzione dello stile, l’individualità: “lo stile […] è ciò che è contrario all’individualità e alla particolarità, situandosi dalla parte di ciò che è generale e sovra individuale”. In tal senso, per esempio, “una rosa stilizzata rappresenta il ‘tipo’ della rosa, deve rappresentare ciò che è comune a tutte le rose”. Al contempo, però, parliamo anche di stile unico e irripetibile come quello di Michelangelo, Goethe, Beethoven. Esiste quindi anche uno “stile individuale contrapposto allo stile ‘generale’ che le altre persone sono costrette a importare dall’esterno” (p. 137). Secondo Simmel, dunque lo stile individuale è uno dei momenti di riappropriazione dell’identità messa in pericolo della modernità e dalla cultura del denaro.

Se applicata alla situazione globalizzata attuale, nel “capitalismo globale” (p. 141) ed entro la cornice della culturalizzazione della vita quotidiana in relazione con le ideologie dell’economia dominante, infine in presenza di una pubblicità martellante, si è imposto lo “stile delle marche globali” (p. 143) che segnala un processo di stilizzazione estrema (la “paninità”, per esempio, rappresentata dal panino di McDonald). Allo stesso tempo si notano comportamenti individualizzati in modo critico, soprattutto tra strati giovanili che respingono i consumi più diffusi e adottano strategie di “consumo critico” e selettivo (p. 145).

In conclusione, sostiene Mele, “la cultura della globalizzazione è […] caratterizzata da una ambivalenza difficilmente risolvibile in maniera univoca: narcisismo consumistico […], o ricerca di nuove forme di individualità critiche dotate di forte spirito di autonomia e in grado di resistere al conformismo e all’omologazione” (p. 149).


[Roberto Bertoni]