Il romanzo FENGSHEN YANYI, o FENGSHEN BANG (L'INVESTITURA DEGLI DÈI, o LA CREAZIONE DEGLI DÈI), è uno dei classici cinesi del XVII secolo. Ne sarebbe autore o Xu Zhong Lin, o Lu Xi Xing. Si tratta di una narrazione epica in una lunga serie di episodi. La storia principale è quella del conflitto tra l'imperatore Zhòu della dinastia Shang e il re Wu del reame di Zhou, che si risolve con la vittoria di quest'ultimo dopo una serie ampia di complotti, vicende principali e secondarie, interventi divini e magici, amori sfortunati ed eroismi, atti leali e tradimenti.
È disponibile online e in dvd la versione televisiva a puntate, che in inglese ha per titolo THE LEGEND AND THE HERO, in lingua cinese con sottotitoli, regia di Jin Guo Zhao: 38 episodi nella prima serie, del 2007, cui ha fatto seguito una seconda serie del 2009 [1].
Abbiamo visto la prima serie. Ascrivibile al genere fantasy, combina ricostruzione di interni d'epoca e costumi ben disegnati, tecniche teatrali di dialogo e di taglio degli avvenimenti per le scene di palazzo, rappresentazioni di battaglia dinamiche, effetti speciali per le imprese dei semidèi, lo spostamento rapido dei monaci taoisti più evoluti e degli esseri celesti che sono anche in grado di dominare la materia plasmandola, le magie di ordine alchemico e d'altro genere.
È un'opera di scenografie vaste e impostazione umana variegata, sullo sfondo di una competizione tra giustizia e ingiustizia e tra il bene e il male. Quanto dall'Oriente si è trasferito in Occidente in opere di successo dome STAR WARS, per esempio, e dall'Occidente prende a prestito espedienti visivi che si combinano tanto con la tradizione letteraria quanto con la cinematografia dell'Asia? L'occhio ne risulta gratificato, il gradiente di intrattenimento è notevole, si ritiene che ne tragga interesse oltre che piacere un pubblico composito in un modulo tardomoderno che rilancia il mondo antico mentre lo attualizza.
La storia di legame è quella dell'imperatore Zhòu (l'attore Zhou Jie), che all'inizio della narrazione offende la dèa Nu Wah, provocandone la reazione con l'invio di uno spirito di Volpe, malvagio e astuto, che prende possesso del corpo di Da Ji (interpretata da Fan Bing Bing), una ragazza di Wu dolce e di principi morali fermi, promessa in sposa a Bo Yi Kao (l'attore Eddie Kwan). Costretta a recarsi a corte, posseduta dalla Volpe, il ruolo di Da Ji diventa perfido: acquisisce influenza presso l'imperatore, lo istiga a delitti efferati, torture, punizioni di cortigiani, fino al punto che la maggioranza dei vassalli gli si ribella contro e Zhòu viene condotto alla rovina. Lo spirito della Volpe verrà infine estratto dal corpo di Da Ji con uno specchio magico. Tuttavia la ragazza, a questo punto, consapevole in qualche modo di avere suo malgrado agito male, si suiciderà e sarà nella morte che il suo spirito si unirà con quello Bo Yi Kao dentro la Luna.
Memorabili sono molti aspetti di questa serie, non solo il fatto che, pur incrudelito e manipolato dalla bella Da Ji, l'imperatore la ama e ne lamenta la perdita con sincerità, ma anche certi momenti come la creazione della tortura dei serpenti velenosi, la richiesta a un cortigiano fedele di strapparsi il cuore: efferatezze attuate con reticenza e senza truci spargimenti di violenza esplicita.
Tra le figure che troneggiano c'è quella del monaco e mago Zhang Zi Ya (l'attore Liu De Kai), volto al bene, ma anche convinto dell'importanza della guerra giusta. La morale dei buoni è in effetti ben marcata, ma ci sono aspetti di negatività e positività che convivono, come gli eroi fanciulli e adolescenti che commettono omicidi per ira o incoscienza e devono essere perdonati e riscattarsi, imparando dal malfatto invece di venire gravemente puniti. Si tratta quindi anche di una palestra di moralità e di principi di buon governo, spesso ribaditi in conversazioni non prone alla monotonia.
A noi, va detto, è veramente piaciuto.
NOTE
[1] Cfr. THE LEGEND AND THE HERO, FIRST SERIES (Streaming). Per le versioni in dvd (2008), cfr., tra gli altri, il sito di Amazon.
[Renato Persòli]