19/06/09

Niall Ferguson, EMPIRE


[It was empire. It is just art, or even tourism. (Entrance desk at the British Museum). Foto di Marzia Poerio]


Niall Ferguson, EMPIRE. HOW BRITAIN MADE THE MODERN WORLD. Londra, Penguin, 2003

Ferguson tende a determinare effetti positivi dell'impero britannico, soprattutto la diffusione dell'inglese e di elementi di liberoscambismo, nonché opere di modernizzazione e infrastruttura nei paesi dominati. Meno accentuata, nelle conclusioni, l'idea di dominio e il fatto che l'impero britannico si formò eliminando l'indipendenza degli stati conquistati.

Detto questo, che costituisce una perplessità ideologica dello scrivente rispetto alle convinzioni di Ferguson, va però notato come la narrazione degli eventi, la scelta degli episodi e delle dinamiche salienti, il quadro descritto siano svolti con equilibrio; e con condanna della violazione dei diritti umani, soprattutto nelle pagine sullo schiavismo e sull'ammutinamento di Lucknow nel 1857.

La trattazione procede per tematiche e allo stesso tempo per sequenze cronologiche, così si hanno sei capitoli.

Il primo capitolo si domanda perché fu proprio la Gran Bretagna a dominare il mondo costruendo l'impero maggiore della storia, una domanda che resta senza risposta forse inevitabilmente, ma pone le basi economiche e politiche per la conquista dei mari come premessa alla conquista dei continenti.

Il secondo capitolo, WHITE PLAGUE, è principalmente sulla colonizzazione e la perdita degli Stati Uniti.

Il terzo affronta, con interessanti elementi anche biografici, la colonizzazione religiosa; il conflitto con pratiche di diverse credenze nei paesi dominati, soprattutto in India; e l'operato di Linvingstone e Stanley in Africa.

Il quarto capitolo esamina la dominazione dell'India, l'organizzazione di quella parte del mondo, la presenza militare inglese relativamente bassa numericamente, ma evoluta tecnologicamente soprattutto tramite la marina da guerra nell'Ottocento.

Gli ultimi due capitoli si spingono verso la prima guerra mondiale, poi nella seconda, con la disfatta di Singapore, infine la vittoria bellica, ma la smobilitazione dell'impero dovuta prevalentemente all'impossibilità di mantenerne i costi in presenza di movimenti indipendentisti e mentre emergeva il nuovo modello imperialista di dominazione globale, tramite la prevalenza economica, degli Stati Uniti, tuttora esistente.

Un libro documentato, interessante, agilmente leggibile, scritto da uno storico di Harvard e Oxford che fornisce un quadro della globalizazione precedente a quella attuale e vede la storia del mondo moderno con la prospettiva dell’Oriente e dell’Africa rispetto all’Occidente.


[Roberto Bertoni]