27/02/09

James Hilton, LOST HORIZON


["The horizon was lost behind icy fog". Foto di Marzia Poerio]


Uscito nel 1933, il romanzo di Hilton delinea un misterioso viaggio all'interno dell'Himalaya, tramite un sequestro durante un'evacuazione da zone di guerra. Si scopre gradualmente che chi ha dato ordine di questo sequestro è il Monastero lamaico (nel testo inglese "lamasery") di Shangri-La, in cui vengono accolti i sopravvissuti e dal quale i monaci sconsigliano di andarsene, cercando di persuadere i nuovi arrivati, oltre che delle difficoltà del viaggio, dei vantaggi esistenti nel rimanere in luoghi desolati in cui, secondo quanto Conway (il principale interprete della storia) viene a sapere, si adottano tecniche di meditazione e di stile di vita che allungano la vita in un ambiente culturale e spirituale di studio, di conservazione della cultura mondiale e di pacifismo, con lo scopo utopico di prepararsi al post-catastrofe, ai prodromi di una prevista guerra mondiale, da cui sarà necessario emergano ragionevolezza e riforma delle menti e degli atteggiamenti. Conway, nella sua solitudine e per predisposizione personale, crede a quanto gli viene rivelato e sembrerebbe disposto a restare a Shangri-La se un suo collega, Mallinson, non gli ponesse di fronte una diversa verità, scuotendolo e dandogli a credere che quanto ha saputo sia frutto di abili menzogne. Così Conway lascia il Monastero, verrà trovato dal narratore in prima persona della storia di cornice in stato confusionale fino a quando, ritrovata la memoria gli narrerà la storia di Shangri-La, sparendo di nuovo in cerca del Monastero.

Sospeso nel fantastico non spiegato, con indizi che quanto è stato narrato potrebbe essere o meno vero, si tratta di un'utopia cui risponde il senso di realtà, sconvolgendola e riportando in funzione la scoperta del mondo esterno e il confronto col rischio e col pericolo.

Il Monastero potrebbe rappresentare l'aspirazione alla pace interiore, ma anche un'identificazione positiva con le parti elevate e intellettuali della personalità, messe in discussione dalle emozioni e soprattutto dalla presenza dell'attrazione erotica e dell'amore.

L'utopia è introvabile perché il genere umano è ancora lontano dalla possibilità di realizzarla; così, anche se desiderata, si allontana, dando un senso impegnato a quest'opera tanto leggibile nel suo svolgersi fluido.

Scene del film di Frank Capra tratto dal romanzo (1937) sono visibili a LOST HORIZON, Versione cinematografica. Stranamente, un sito collegato, esamina LOST, il serial televisivo, come un racconto di revival di SHANGRI LA (THE ISLAND IN LOST).


[Roberto Bertoni]