03/10/08

Santiago Montobbio, L’IO, DIO, L'AMORE, LA NOTTE, LA FAVOLA (FABULA)

1.

¿FÁBULA Y SIGNO?

Como jamás habíamos pensado que Dios podía ser tan pequeño
como para dudar de su propia existencia
nos sorprendió encontrarlo con los dientes desnudos
en las orillas del frío.

Dichosos por saber que lo teníamos dentro,
lo tendimos al sol, como si fuera una fiesta.

FAVOLA E SEGNO?

Poiché mai avevamo pensato che Dio poteva essere così piccolo
come per dubitare della propria esistenza
ci sorprese incontrarlo con i denti nudi
al limitare del freddo.

Contenti di sapere che lo tenevamo dentro,
lo stendemmo al sole, come fosse una festa.


2.

TIRO

Tras haber vivido siempre en condicional o puntos suspensivos
nuestro incomprensible amor es una deuda que tiene miedo
y trina frío: seguramente esta es la majadería
sobre la que resultaría más oportuno
pegarme un tiro.

BERSAGLIO

Oltre aver vissuto sempre al condizionale o con punti di sospensione
il nostro incomprensibile amore è un debito che ha paura
e trilla di freddo: sicuramente questa è la stupidaggine
per la quale risulterebbe più opportuno
mirarmi addosso.


3.

CLAVE

No sé nada, no quiero nada,
no espero nada.
Pero
todo lo que he escrito
tiene la forma de mi cara.

CHIAVE

Non so niente, non desidero niente,
non aspetto niente.
Però
tutto ciò che ho scritto
ha la forma del mio viso.


4.

NOCTURNO

Me he pasado la vida pidiendo perdón por otros,
o nadie acompañó nunca estas palabras:
para engañarme eso es lo que antes me decía,
para engañarme y porque aparte
de que son versos aburridos
si hago un esfuerzo pienso
que no he pedido perdón más que por mí mismo
y que las palabras por sí solas
son ya una compañía.
Pero yo soy un hombre acabado
y a quien por tanto no le quedan ganas
de discutir estos extremos.
Yo soy
un hombre acabado o que tiene el alma
de soledad repleta.
Fumo
a todas horas como un loco y junto
al vivir, al beber y otros fracasos
conservo también
varias manías.
Sobre ellas y entre el acostumbrado
peso de las tardes no descubro
si creí en algo algún día.
De igual modo tampoco adivino
si las figuraciones que he escrito
encierran un sentido,
pero al menos sé que todas
empiezan y acaban en mí mismo.


NOTTURNO

Ho attraversato la vita chiedendo perdono per altri,
o nessuno accompagnò mai queste parole:
per ingannarmi era quanto mi dicevo sopra
per ingannarmi e perché a parte
che sono versi noiosi
se faccio uno sforzo penso
che non ho chiesto perdono se non per me stesso
e che le parole in se stesse
sono già una compagnia.
Però io sono un uomo finito
al quale per tanto non rimane voglia
di discutere questi estremi.
Io sono
un uomo finito e che ha l’anima
sazia di solitudine.
Fumo
a tutte le ore come un pazzo e accanto
al vivere, al bere e altri fallimenti
conservo anche
varie manie.
Oltre a queste e al consueto
peso delle notti non scopro
se una volta ho creduto in qualcosa.
Ugualmente non vedo
se le figurazioni che ho scritto
racchiudono un senso,
però almeno so che tutte
cominciano e finiscono in me stesso.


5.

AMOR

Bajabas por la calle del frío o río
y yo no te quería. Bajabas
por la calle del día mío
y yo desesperaba. Años más tarde,
hoy mismo, aún continúas aquí,
y yo sigo buscando los motivos.

AMORE

Scendevi la strada del freddo e del fiume
e io non ti amavo. Scendevi
la strada del giorno mio
e più non speravo. Anni più tardi,
oggi stesso, ancora rimani,
e io continuo a cercarne i motivi.


(Traduzioni di Piera Mattei)