05/10/08

R.K. Narayan, THE GUIDE


[Hunt-guiding through the bush (From the walls of Cork). Foto di Marzia Poerio]


Prima edizione: 1958. Edizione qui utilizzata: Londra, Penguin, 1988.

THE GUIDE è un altro dei romanzi ambientati nella città immaginaria di Malgudi, più orientato verso la periferia e la campagna, questa volta, che in altri volumi della serie.

Raju svolge funzioni di guida turistica freelance per arrotondare i proventi di uno spaccio ereditato dal padre presso la ferrovia. Le sue attività sono ben avviate e potrebbe accontentarsi di ciò che ha finché non interviene un fattore passionale che sconvolge ogni equilibrio. Arrivano uno studioso di archeologia, Marco, e la moglie Rosie (strani nomi, come nota il narratore, per persone indiane). Raju li accompagna a vedere delle grotte fuori città; e mentre Marco si ferma circa due settimane a studiare i dipinti sulle pareti, Raju consuma una storia con Rosie, trascurata dal marito, aiutandola a realizzare il suo sogno di diventare una danzatrice tradizionale. In conseguenza dell’infedeltà di lei, marito e moglie vanno ciascuno per la sua strada; Rosie prende posto presso Raju, il cui rapporto con la madre e la comunità si incrina per questo; diventata famosa la ragazza, arricchitosi Raju, vivono in coppia finché, avendo falsificato per gelosia una firma di lei, Raju viene arrestato; uscito dal carcere, riposando presso un tempio, si trasforma in un santone, arrivando quasi a morire in un digiuno di dieci giorni intrapreso per invocare la pioggia sulla comunità del villaggio nel quale ormai risiede.

È storia di una trasformazione che avviene prima che colui che muta ne abbia consapevolezza piena, anzi quasi suo malgrado, come se l’inconscio gli dettasse le scelte giuste mentre la parte razionale gliele nega: così quando Raju diventa un guru; ma anche l’intuizione delle capacità di Rosie e la capacità di Raju di farle emergere incoraggiandola sono doti maieutiche, quasi credesse di agire male mentre invece si muove per il bene altrui. Se un atto illegale viene punito, attraverso il carcere si danno però un’evoluzione riparatrice e la scoperta dell’identità più profonda e spirituale.

Un aspetto importante i questa storia è dunque lo sfondo morale, nondimeno con nulla di moralistico. Anzi, il sentimento prevale sulle convenzioni sociali, sfidate dagli amanti quando prendono posto sotto lo stesso tetto senza essere sposati nell’India di cinquant’anni fa. Il bene viene operato esponendosi chi lo compie a rischi, seguendo più le ragioni emotive che la comune ragionevolezza. Raju è un personaggio ironico, capace di raggiri e battute secche, abile a raccontare le proprie esperienze senza tentazioni strappalacrime nella parte del romanzo narrata in prima persona. La terza persona è una cornice che incasella la sezione più sviluppata col personaggio che dice io.

È una storia intelligente, ben costruita, ancora legata a un’oralità assunta come pregio narrativo. Gli avvenimenti accadono per nodi costanti di causa ed effetto con concatenazioni rapide e sciolte.


[Roberto Bertoni]