05/07/08

Shanghai Theatre Academy, HEAVENLY KINDNESS AND HAN


[Disquieting mannequins, or, from a different angle, avatars of girls wearing traditional Cambodian costume. Phnom Penh, Royal Palace. Foto di Marzia Poerio]


Shanghai Theatre Academy, HEAVENLY KINDNESS AND HAN. Regia di Zheng Qian. Con Song Bo, Wang Congran, Li Jin, Fu Ran, Guo Tongtong, Tang Xiaosong, Ji Yi, Wang Yi

Basato in parte sull’ANTIGONE di Sofocle, per la parte relativa alla ricerca di degna sepoltura da parte del personaggio Mingyue per il fratello Tianci, che sospettato di tradimento avrebbe dovuto morire per ordine del re e per mano del re a venire, suo cugino Zihan, il quale però lo risparmia esiliandolo. Parallelamente si svolgono le trame di due storie d’amore contrastate. Il re interviene alla fine a giustificare il suo operato. La versione cinese non si conclude col suicidio.

È una rappresentazione vivace e intelligente. Ridotto a 75 minuti, il testo non viene recitato con concitazione, bensì con pieno rispetto della spaziatura e del tempo.

La scenografia è ottima: si serve delle vesti d’epoca cinesi come elementi di colore e presenza scenica.

Agiscono talora alle spalle dei personaggi due attori in maschera, a ricordare la differenza tra personaggio e persona e ad evocare l’impersonalità delle figure rappresentate, che nel loro stato di maschera sono simboli di comportamenti universali, mentre nel costume sono connotati da riferimenti ad episodi ci corte.

La logica del potere e quella dei sentimenti ricordano quanto la vita umana si ripeta nel tempo con variazioni non degne di rilievo a certi livelli, ad esempio nel campo del potere, del tradimento, della dignità e dei sentimenti.

Un’opera si notevole livello, che la Scuola Strehler ha messo a disposizione gratuitamente nell’ambito del progetto “scuole di teatro” di Luca Ronconi.

[Renato Persòli]