29/06/08

Ashutosh Gowarikar, JODHA AKBAR


[Elephant Hunt, detail. (From the walls of Cork). Foto di Marzia Poerio]


2008. Musica di A.R. Rahman. Con Hrithik Roshan e Aishwarya Rai Bachchan.

Il regista Ashutosh Gowarikar aveva già dato prova di notevole abilità con il film LAGAAN (2001), una storia di conflitto coloniale e di orgoglio nazionalista, ben ambientata e ben raccontata.

Con JODHA AKBAR si entra in quella zona incerta tra storia e leggenda in cui eccelle Bollywood: tra le pellicole recenti di questa tendenza si ricorda ASOKA; tra quelle ormai classiche e forse insuperate per fasto e recitazione (protagonista la grande Madhubala) resta stagliata più di altre opere MUGHAL-E-AZAM.

JODHA AKBAR è il nome della principessa indù andata sposa al re Moghul Akbar. Non eccessivo il rispetto per gli eventi storici, si tratta di una ricostruzione fiabesca, con una protagonista decisa a farsi rispettare quanto convinta dei suoi metodi non violenti, alla stregua del marito che riuscirà infine a sconfiggere gli avversari, imponendo il proprio dominio sull’India. Mentre si dipana la trama del potere, del tradimento, delle alleanze, delle battaglie (sontuose come nei maggiori film epici), si svolge la storia d’amore tra i due protagonisti, presentata con tatto e qualità psicologiche presenti nonostante i necessari toni tipizzati del melodramma bollywoodiano.

Il colore invade lo schermo. Il palazzo reale è ricostruito nei dettagli. Aishwarya Rai recita la parte con compostezza signorile.

Non si tratta di un’opera neutrale e distante dalla realtà, altrimenti ci si dovrebbe domandare perché ci sono state proteste contro questo film in Uttar Pradesh. Il racconto accontenta il gusto di chi desidera spettacolo ed emozioni dai film indiani; nondimeno qui si affronta il nodo di come far rispettare la coesistenza pacifica tra due religioni diverse (quella islamica e quella indù); tema parallelo a questo è il rispetto per la dignità femminile.

Un bel film, senza esitazioni.


[Renato Persòli]