20/02/08

Sergei Bodrov, MONGOL


[The King (Private collection). Foto di Marzia Poerio]


Soggetto e sceneggiatura di Arif Aliyev e Sergei Bodrov. Fotografia di Sergey Trofimov e Rogier Stoffer. Con Aliya, Tadanobu Asano, Khulan Chuluun, Bayertsetseg Erdenebat, Amadu Mamadakov, Odnyam Odsuren, Honglei Sun, Amarbold Tuvshinbayar

È la storia, ambientata nel XII secolo, dell’infanzia e della giovinezza di Temüjin, che visse tra il 1162 e il 1227 e diventò Genghis Khan, unificando le tribù nomadi nell’entità mongola, creando un ordinamento legale e conquistando ampi settori dell’Asia, dal Mar Caspio al Mare del Giappone.

La pellicola segue le vicende di tradimenti, riduzione in schiavitù, liberazione del condottiero, la cui vita si intreccia con quella di sua moglie Börte fin da tenera età e con quella di un fratello di sangue, Jamuka, contro il quale combatterà infine una battaglia decisiva per la supremazia.

Storia di affetti, fedeltà, tradimenti, battaglie, sopravvivenza, conquista, ha le carte in regola per essere un film epico di buona qualità, con dinamica veloce e incisiva delle azioni di guerra e delle cavalcate, fotografia eccezionale di paesaggi vasti, incursioni antropologiche nello sciamanesimo e nell’animismo.

C’è indubbiamente un’idealizzazione dei valori a tutto tondo ed eroici della lealtà e dell’uso intelligente del potere, oltre che della fondazione della nazione mongola, composta, risulta dal film, di individui orgogliosi delle proprie radici e in sintonia con gli spazi aperti e la frugalità.

È una storia che fluttua nella leggenda piú che radicarsi nell’esattezza della realtà storica rispetto agli eventi narrati (con un narratore fuoricampo, voce come di favola e di trasmissione orale); ma ricostruisce costumi e modalità della vita materiale con accuratezza documentaria.

Piacevole da vedere, di buona esecuzione, ben recitato.


[Renato Persòli]