29/12/07

Vanni Codeluppi, LA VETRINIZZAZIONE SOCIALE

Torino, Bollati Boringhieri, 2007


La vetrina compare nel XVIII secolo, spostando la posizione dell’acquirente dall’interno del luogo di vendita all’esterno, mettendolo solo davanti alla merce, creando una scenografia dei prodotti e stimolando il desiderio e la voracità del vedere che caratterizzano in modo accentuato la società della fase attuale della modernità, in cui il processo di vetrinizzazione si è accentuato all’estremo, facilitato dalla posizione centrale delle città che mettono in vetrina gli oggetti oltre a vetrinizzare se stesse disneyzzandosi (p. 79).

La vetrinizzazione odierna influisce sul gusto e sui meccanismi di diffusione dei consumi nonché sulla vita personale delle persone in veste di consumatori come pure semplicemente di individui che vivono la propria vita.

Uno dei risvolti di tale processo, nota giustamente Codeluppi, è la confusione tra pubblico e privato, la rinuncia alla privacy (si pensi alle conversazioni destinate a persone determinate, ma attuate davanti a tutti su telefonia mobile), con conseguenze non solo di diffusione del sé tra gli altri, ma anche di una sensazione di “essere più esposti e dunque anche più indifesi” (p. 22).

Altra conseguenza è la tendenza estetica verso la giovinezza, la “strategia esibitiva” del corpo” (p. 51), comprendente atteggiamenti quali il piercing e il tatuaggio giovanili, o la modificazione del corpo con plastiche e il cambiamento dell’apparenza come “pratica autoerotica di seduzione del Sé” (p. 30). A questo proposito vengono anche esaminati l’aspetto del corpo nello sport e i disordini alimentari, l’anoressia come mortificazione e la bulimia come cedimento al desiderio, malattie, queste ultime, da cui (dato inquietante, tratto da Borgna) viene colpito in Italia il 10% degli adolescenti).

La soddisfazione del desiderio con impostazioni consumistiche, sulla scorta di Bauman, viene analizzata anche nel campo dell’amore, in cui oggi “non si sceglie qualcuno per sempre, ma fintanto che non si trova qualcosa di meglio, un’altra novità in grado di affascinare”, secondo uno schema simile a quello delle compere, ove “chiunque voglia un oggetto, e abbia i soldi necessari, se lo prende. Cerca cioè di soddisfare immediatamente il suo capriccio, per poi abbandonare con altrettanta rapidità l’oggetto acquistato” (p. 46). La vetrinizzazione nella ricerca del partner si evidenzia anche nella diffusione del dating per mezzo dell’Internet.

Un aspetto particolare del fenomeno studiato da Codeluppi è la confusione tra mondo reale e virtuale. Viene citato tra l’altro il reality show, modello che “funziona perché la vita rappresentata [...] appare più convincente della vita vera. È pensata a tavolino e sceneggiata in maniera dettagliata, per evitare ogni possibile inconveniente. Cerca cioè di mettere ordine nel caos della vita quotidiana". Pertanto, "il reality è più vero del vero e la televisione, lungi dal dover essere considerata un mero strumento di rappresentazione, diventa una delle principali fonti di modelli interpretativi, valori e temi attraverso i quali l’individuo può costruire la propria identità e dare un senso alla propria vita” (p. 57).

Si arriva infine, nell'ultimo capitolo, all’estremo della spettacolarizzazione della morte, come in quella di alcuni personaggi famosi ivi commentata.

Questo libro di Codeluppi è agile, ben esemplificato, chiaro e punta su uno dei fenomeni di ampia presenza nell’universo sociale in mutazione dei nostri giorni.


[Roberto Bertoni]