18/12/07

Philip Pullman e Chris Weitz, THE GOLDEN COMPASS

2007. Basato sul romanzo di Philip Pullman. Regia e sceneggiatura di Chris Weiss. Con Daniel Craig, Sam Elliot, Eva Green, Nicole Kidman, Christopher Lee, Dakota Blue Richards.


È un fatto positivo, ci pare, che si ricavino dei film da libri interessanti, come sta accadendo in vari casi di recente. Il risultato non sará mai lo stesso nei due prodotti finali; gli esercizi comparativi sono utili senza dubbio; nondimeno quando anche il film è bello non si può che restarne appagati - noi di solito ne tratteniamo le immagini, sovrapponendole a volte a quelle che si erano formate alla lettura dei libri -.

The GOLDEN COMPASS è un bel film tratto da un romanzo di Philip Pullman [1]. Si esplora un mondo parallelo al nostro, in cui le anime, denominate demoni (come il dáimon di Hillman nel contesto dell'Anima?) vivono sotto forma di animali a fianco degli esseri umani, da essi separate eppure indivisibili, che si identificano in parte l'uno con l'altro, in parte invece dialogano come l'inconscio col conscio, proiezioni totemiche si direbbe. L'esplorazione junghiana non si limita a questo, ma insiste sulla forza usata positivamente e negativamente, sulle necessità della guerra per respingere il male, sull'innocenza, sulla visitazione di un mondo primigenio e di archetipi: tutto connotato da panorami di neve, di luce e di notte, di esseri magici come nelle fiabe, con effetti speciali usati con discrezione ed eleganza.

A fianco dei motivi junghiani, c'è un intreccio avventuroso accompagnato da una storia di maturazione della protagonista femminile, la bambina Lyra Belacqua (impersonata da Dakota Blue Richards), che ha la capacità di leggere una bussola d'oro ove si predice quanto accade e si vede il passato. Lyra, col suo demone Pantalaimon, dovrà salvare il mondo con l'aiuto anche di questo strumento magico (denominato, per così dire tecnicamente, "aletiometro"); e, di nuovo come nelle fiabe, col sostegno di amici in cerca di valori positivi mentre affronta prove difficili e tumultuose. Compagni simili ai rom (i "gyptiani"), un velivolo improbabile, un padre professore, Lord Asriel, inseguimenti difesa da un orso guerriero tra i ghiacci (cui presta la voce efficace Ian McKellen), per scopire il mistero della "polvere", nube di particelle che ha determinato la storia del mondo in cui la ragazzina abita e, secondo Asriel, potrebbe essere lo strumento di congiunzione con altri universi (c'è un sottotesto di lotta del caos contro l'ordine soffocante e della libertà contro l'autorità dogmatica). La nemica di Lyra, emissaria della pericolosa setta religiosa che domina il mondo, è sua madre, la melliflua Mrs Coulter (Nicole Kidman), destinata a essere contro di lei e proteggerla al contempo.

Raccontare cosa accade e insistere ancora sull'intreccio sarebbe diminuire l'impatto delle avventure per chi non abbia letto la saga in tre volumi di Pullman. Nel film le vicende sono movimentate e ben congegnate in questa prima "puntata" (a quando le prossime due? che attendiamo).

Notiamo invece vari dettagli di qualità: intelligenti e chiari senza banalizzarsi i dialoghi; recitazione ottima; effetti non gratuiti ma funzionali alla resa: in particolare le streghe (che in questa storia che spezza gli stereotipi si comportano piuttosto come fate e sono perseguitate ingiustamente); la loro guida, Serafina Pekkala (l'attrice Eva Green), pare, nelle vesti e nelle pose, un'incarnazione della preraffaelita giovane volante di VESPER di Burne-Jones; le macchine contro lo sfondo del mondo ottocentesco; i riferimenti vittoriani.

Cosa significa questa storia? Lasciamo la parola all'autore del libro:

"Credendo appassionatamente nella democrazia della lettura, non penso sia compito dell'autore esplicitare al lettore i significati. Il significato di una storia emerge dall'incontro tra le parole che stanno sulla pagina e i pensieri insiti nella mente del lettore. Pertanto, quando mi si chiede che cosa io abbia voluto dire con una certa storia, o quale fosse il messaggio che intendevo convogliare in un'altra, devo spiegare che non darò spiegazioni. In ogni caso, non mi occupo di messaggi, bensì delle attività del 'C'era una volta'"[2].


NOTE

[1] Inizialmente intitolato NORTHERN LIGHTS, 1995. Col titolo attuale edito da Londra, Scholastics (Random House), 2001 e 2007.
[2] Nostra traduzione dell'originale in inglese: "As a passionate believer in the democracy of reading, I don't think it's the task of the author of a book to tell the reader what it means. The meaning of a story emerges in the meeting between the words on the page and the thoughts in the reader's mind. So when people ask me what I meant by this story, or what was the message I was trying to convey in that one, I have to explain that I'm not going to explain. Anyway, I'm not in the message business; I'm in the 'Once upon a time' business" (http:// www. philip-pullman. com/ about_ the_books. asp).


[Renato Persòli]