19/09/07

Agnieszka Kuciak, "THE RAIN IS A ZEN MASTER"

Do każdej rzeczy długo puka deszcz


For ages the rain keeps knocking at each thing
and asking: “Are you there?” But I say: “No,
I’m not here at all.” The rain is a Zen master.
Maybe it was poured out of heaven for clapping
with a single, too-transparent hand?
Sit down,
(For he who fails to tend his garden
will be overgrown by a wild, wild god
),
listen to a free lecture, and pointlessly
repeat after it a quiet little “yes”
that will destroy you.

(Drop by drop, like on that great evening
when the peddler wanted to sell us roses,
but we didn’t want any roses, we wanted
the whole of life.)


[Translated by Antonia Lloyd-Jones]



Agnieszka Kuciak vive a Poznan e insegna a livello universitario Letteratura del periodo romantico e Dante, del quale ha tradotto l'INFERNO. Altre sue traduzioni sono da Petrarca e da Eco. La sua prima raccolta, RETARDACJE (2001), è una delle più importanti opere di esordio polacche degli ultimi decenni. Si ricorda anche DALEKIE KRAJE (2005).

Nel testo qui riprodotto col consenso dell'autrice, la pioggia bussa e l'interpellata risponde di non esserci... Non appartenenza, senso di non esistenza. O forse solo una difficoltà di replicare con un'asserzione di presenza. Eppure non erano rose ciò che si desiderava, bensì la vita nella sua interezza. Il desiderio di pulsare nel mondo e la realtà non sempre si corrispondono. C'è un senso cosmico in questa poesia, assieme a leggerezza e ironia, col che si esprimono le verità di un istante dilatato a rappresentare la corsa (la fuga?) del tempo.


[Roberto Bertoni]