a Giovanni Raboni
Dopo il congedo non leggo più poesia. O quasi. Giuntomi in regalo, il libro postumo di Giovanni Raboni, ULTIMI VERSI, ha interrotto l’astinenza. La dedica di mia moglie diceva così: "Il poeta / non ha paura / e addenta le emozioni / che sono la vita".
Giovanni, proprio non t’immaginavi
che nel gioco delle parti al Cavalier Menzogna
sarebbe succeduto il Professor Bonario
allorché chiamavi "cosiddetta" l'opposizione?
Va la furbizia al passo con l'imbroglio,
il mercimonio a ruota dell'intesa,
l'impunità a garanzia del privilegio,
l'arroganza a rinzaffo dell'ingiuria.
Davvero non sapevi, Giovanni, che il poeta
non ha per scusante il meno peggio,
che non presume, bensì conosce,
che non scruta il cielo, ma guarda in terra?
Oggi, Giovanni, la Volpe fiuta
il lezzo dei tempi, e di concerto agisce.
È il suo andare traditore spinto
dall'astuta natura o invece dalla
perversa brama dei suoi artigli?
Questo non so dire, Giovanni,
vedi
com'è incapace la poesia,
dopotutto.
Nel SAPERE POETICO, pare ci sia un rilancio di qualcosa che non sempre si dà nella poesia più recente. Allegoria? Invettiva? Rivendicazione della responsabilità della letteratura rispetto alla realtà terrestre della vita e della società?
Anche richiami danteschi fustiganti, almeno negli ultimi quattro versi della prima strofa. Con un andamento gnomico montaliano nel terzo e quarto verso della seconda strofa per scendere dall'Empireo delle astrattezze letterarie all'altezza della vita come ne ha esperienza chi si guarda attorno in un mondo inquietante, tra voltafaccia, falsità, arroganza, impunità.
Compare l'astuta natura della Volpe di Machiavelli, si insinuano brama e artigli: ovvero si denuncia la dissipazione dell'etica della politica? La poesia non sa enunciare il tradimento? Eppure non è proprio questo uno degli aspetti rivelati dal testo?
Incapace la poesia, forse, di non dirsi abile ad apprendere, riprendere e afferrare l'attualità? O in grado, invece, di rivelarsi dopotutto capace di farlo proprio domandandosi se sappia agire in tal senso?
Infine, nel SAPERE POETICO, l'ambiguità e gli statuti formali della poesia non si abbassano per comunicare quanto è urgente esprimere, bensì restano saldi in questo messaggio rivolto alla riflessione dei lettori.
[Roberto Bertoni]