21/07/19

Ana María Matute, ARANMANOTH


["That secluded garden, leading perhaps to a fantastic location..." (Madrid 2016). Foto Rb]


Ana Maria Matute, Aranmanoth. Madrid, editorial Espasa Calpe, 2000

Romanzo di formazione, fiaba, denuncia dei pregiudizi sociali che mettono in pericolo l’innocenza, questo libro di Matute ripercorre temi ricorrenti nellopera dell'autrice.

Ambientato in un Medioevo realista per i rapporti di vassallaggio, e fantastico per la presenza di fate e altri esseri semimagici, Aranmanoth pare rivolto a una fascia prevalente di lettori nelle prima adolescenza.

L’intreccio si orienta, nella prima parte, sul personaggio di Orso, la sua educazione repressiva da parte paterna, l’amore con una fata che ne modifica stile di vita e percezioni del reale.  

Quando Orso diviene proprietario del feudo alla morte del padre, la fata gli invia Aranmanoth, il figlio che hanno concepito, quando il fanciullo compie nove anni. Il bambino si rivela sensibile al fantastico e capace di ascoltare le magie di natura. Aranmanoth e Orso sviluppano una relazione di buona qualità tra padre e figlio, fino a quanto il Conte feudatario obbliga Orso a sposare una bambina, Windamanoth, con cui consumerà il matrimonio al raggiungimento dell’età adulta. Il giorno in cui Orso deve partire per la guerra per un lungo periodo, affida la bambina al figlio. Aranmanoth e Windamanoth sviluppano un'amicizia innocente, fraterna, che si acuisce nella loro prima adolescenza, ingenerando pettegolezzi malevoli e sospetti di amore carnale, che spingeranno infine in Conte a inscenare l’omicidio della ragazza da parte di Aranmanoth e a condannarlo a morte per conseguenza. Orso conclude i suoi giorni da eremita dopo questi avvenimenti che subisce senza approvarli.

Oltre l’innocenza e le convenzioni, come sopra delineato, c’è nel romanzo un  contrasto tra Nord e Sud, due entità semimitiche. Windamanoth proviene dal Sud, ma quando va a cercarlo in un viaggio geografico non lo trova. Una delle sorelle le spiega che il Sud non esiste in quanto territorio reale; si tratta dunque di una dimensione idealizzata, coincidente in parte con la memoria dell’infanzia, e in parte con valori di allegria, estroversione, agio, che la ragazza non prova nell’alienazione del Nord.

[Roberto Bertoni]