["Shadow of a broken memory?" (Wicklow 2016). Foto Rb]
16.
salute di comete
poter la morte
luce del tempo
finalmente libera
da spessori di mutamenti.
il rombo
della lotta da corsie
di fame.
tu ne arrendi un
comignolo
di fuga, lo otturi
con ghirlande
di spine, piaghe di
cosce che
non saranno madri né
rapidità
del cosmo, modo di
cortesia
il limbo della
botola.
17.
la teca è spoglia
sotto le resine
delle dimenticanze,
il tic come tale
di resistere. nel
corridoio del nodo
scorsoio so il desco
di scomodare
gli spettri paffuti,
le muffe senza
limiti di età. la
pianta grassa non
chiede proprio nulla
eppure è strafelice
in una feritoia di
terra di riporto.
così il rito
scarnissimo del sonno
modo al dorso di
piegarsi al dondolo.
18.
stati disadorni dolo
l’attimo
con l’arrotino che
grida per coltelli
senza banchetti né
cialde di bambini
intenti e seri. Roma
da ieri
è alla stiva
dell’ultima valenza.
in tutto un orto di
licenze e fosse
l’attrito del sangue
di coagulo.
19.
il sillabario sulla
sedia
il laboratorio
elabori agli albori
quando la fune fuggì
ladrocinio
in cima al cipresso
sposo di cimasa,
dove il musico d’osso
del far sì
ingannò la capsula
del boia.
20.
le vitali stravaganze
della nuca
quando lo sguardo va
oltre la calce
verso gl’ingegni
delle vestali
che premono dominio
di sorriso.
tu che ti giovi di
una cisterna secca
per premere a
stecchetto l’orizzonte,
sappi che lo
scheletro del mare
sa l’inchiostro che
incontra le maree.
Le strofe precedenti sono uscite sui numeri scorsi di Carte Allineate.