21/02/18

Jo Nam Kook, LAST (라스트)


[Seoul Central Station in 2012 (Foto Rb)]




Serie televisiva, Corea del Sud, 2015. Tratta dal webtoon di Kang Hyung Gyu. Sceneggiatura di Han Ji Hoon. Con Lee Beom Soo, Park Ye Jin, Park Won Sang, Seo Ye Ji, Yoon Kye Sang


Vari temi s’intrecciano in questo sceneggiato a puntate: la perdita di status sociale, la deprivazione economica ed esistenziale dei diseredati, la sopraffazione della criminalità organizzata, la corruzione, il tentativo di recupero dell’iniziativa collettiva da parte della comunità, gli affetti.

Ha un andamento epico, con i cliché tipici della serie coreana, ma meno pronunciati del solito, con scazzottate forse troppo frequenti ma realistiche, l’esagerazione dei super-buoni e super-malvagi, ma anche un intento non retorico di documentazione della povertà dei senzatetto, precipitati ora in tale condizione da posizioni di classe media per errori o gioco o altre ragioni, ora destinati a rimanere sottoproletariato per le ironie tragiche della vita.

Il cast è di qualità e contribuisce a rendere credibile la maggior parte della storia che pur nelle sue esagerazioni, racconta l’irretimento possibile di un operatore del mondo della finanza, Tae Ho, nel mondo clandestino capeggiato da Beom Soo, il capobanda che, facendosi strada con la prepotenza, passa da diseredato a prospero e controlla, raccogliendo tangenti e percentuali, i gruppi di senzatetto che vivono nella metropolitana alla stazione centrale di Seoul. L’ex pugilatore Wong Sang perisce nel tentativo di redimere i miseri. Ci riuscirà alla fine Kye Sang dopo una lotta all’ultimo sangue con Beom Soo sotto la pioggia battente. La posta non è solo spezzare il cerchio delle percentuali richieste ai mendicanti in cambio di falsa protezione, ma anche di bloccare i progetti di sviluppo della zona, che si vorrebbero affidati a speculatori che, con la costruzione di un centro commerciale e altri edifici per abbienti, caccerebbero anche i residenti comuni dell’area urbana in questione. Enfatizzata la brutalità dei rappresentanti delle bande e l’altruismo di chi aiuta ,offrendo volontariato medico e alimentazione gratuita. Le due storie d’amore principali sono quella tra Tae Ho e Ye Ji, personaggio, quest’ultimo, dolce e deciso verso il bene, e la vicenda sentimentale della quasi omonima Ye Jin, caduta nel ruolo di entreneuse per la rete tessuta da Beom Soo, ma innamorata in realtà di Won Sang, che dopo essere riuscito ad aiutarla fuggire dal giogo del capobanda, decide di non partire con lei per senso del dovere verso gli oppressi, ma con questa decisione ci rimetterà la vita.

Ci eravamo domandati, nel corso di visite in Corea dei primi anni dieci di questo secolo, come mai resistesse una zona non modernizzata e dall’aspetto piuttosto povero presso la moderna stazione centrale, che già aveva un supermercato di qualità, caffè, negozi, eccetera (si vedano le foto che abbiamo scattato nel 2012, all’inizio di questo articolo). Last costruisce una storia su questo elemento. Va detto, però, che la realtà, negli ultimi anni, pare sia andata in direzione opposta a quella ideata dal racconto in questione, stando a ciò che leggiamo della ristrutturazione urbana del cavalcavia antistante la stazione, trasformato dal 2017 in zona pedonale con arboreto; e i progetti di ulteriore ristrutturazione, formulati consultando i residenti. Si vedano in proposito la descrizione ufficiale del progetto Seoul 7017 prima dell’inizio dei lavori; e l’articolo di Nikola Medimorec, che fa un bilancio, in generale positivo, dei lavori svolti, sul sito di Koject.





[Roberto Bertoni]