Martin Scorsese, SILENCE, Messico, Italia, Taiwan, USA e
UK 2016. Con Tadanobu Asano, Adam Driver, Andrew Garfield, Liam
Neeson
Non
siamo stati in grado di vedere la precedente versione cinematografica di
Masahiro Shinoda (1971), che sicuramente avrà influenzato Scorsese, per il
quale ultimo, rispetto a Endo, si potrà dire che gli aspetti narrativi, a parte
il finale, modificato, vengono restituiti, come pure la narrazione in prima
persona.
Più
accentuato in Endo è il concetto della difficoltà del Cristianesimo di
attecchire in Giappone perché l’autore, cattolico, lo riteneva incompatibile in
gran parte con la coscienza nipponica. Come dichiara l’inquisitore giapponese nel romanzo:
“I’ve told you. This country of Japan is not suited to the teaching of
Christianity. Christianity simply cannot put roots here” (p. 292). Inoltre,
“the Christianity you have brought to Japan has changed its form and has become
a strange thing” a contatto con le credenze popolari locali.
Precisa il
traduttore di Endo che l’autore “is the first one to put forward with such
force and to draw the clear-cut conclusion that Christianity must adapt itself
radically if it is to take root in the ‘swampo’ of Japan” (p. 1).
Nello
sfondo storico ci sono i fatti reali dell’iniziale approvazione (XVI secolo)
del Cristianesimo e poi della sua persecuzione nel secolo successivo.
Con alcune immagini
degne di nota, sia architettoniche che di natura, e una ricostruzione minuziosa
di interni non ricchi e antiepici, il film di Scorsese riprende gli elementi
centrali della narrazione, forse puntando sull’elemento dell’abiura con
maggiore sottolineatura che su altri temi, e con interpretazioni di alto
livello.
L’abiura di Padre
Ferreira, dovuta a una miscela di timore della tortura crudele inflitta sia a
lui che ad altri, quindi inizialmente per salvare altre vite, forse, ma poi con
la conversione alla spiritualità nipponica e il matrimonio imposto con una
donna giapponese, conduce altri due missionari in Giappone a scoprire la verità
e porta al loro coinvolgimento con le comunità cristiane che vivono la
religione clandestinamente come i Cristiani occidentali delle origini. Da qui
si dipana una storia di fedeltà, tradimento, tentativo non sempre riuscito di
vivere secondo le proprie iniziali convinzioni, escogitazioni machiavelliche
della politica per estirpare la religione avversata.
[Roberto Bertoni]