29/09/16

Angelo Pini, ATTENDO L'ABISSO NOMADE DELLA PARTENZA



Cammino in avanti vedovo di strade sicure,
con lo stesso passo dei cavalli,
cerco un ignorante mezzo che richiami la corsa.
Per raggiungere il segno di un limite
cerimonio la fatica con un sudore nudo.
Trasporto migliaia di minuti nella voce registrata dal vento,
con le stesse sembianze che minacciano il presente,
corro in qualche modo vedovo.
Sposato con la parola altrui poi la tradisco con la mia,
Ascolto queste figure assenti, fermo al confine
viandante traduco sabbia persa nel forno
attendo l’abisso nomade della partenza
È urgente correre oltre frontiera per depositare fiori
sulla parola cremata e dispersa nel mare.