07/05/16

Fiona Sze-Lorrain, TRE POESIE DA THE RUINED ELEGANCE


                                                    [Purple (Singapore 2016). Foto Rb]



Fiona Sze-Lorrain è nata a Singapore, ha studiato negli Stati Uniti e in Francia, ha fondato una casa editrice, ha scritto saggi oltre che versi, traduce poesie da varie lingue tra cui, come madrelingua, l’inglese e il cinese, è una musicista professionista di piano e guzheng.

Di sé stessa dice: “Non provengo né dall’Oriente né dall’Occidente. Eppure non posso negare una personalità orientale, né ignorare la voce occidentale dentro di me. Il termine ‘interculturalità’, dunque, mi parla a livello personale” [1].

Nell’ambito delle modalità intertestuali, tra i poeti italiani cita Montale, Caproni, Merini; tra i prosatori Buzzati e De Luca.

In The Ruined Elegance [2], gli aspetti testuale, metatestuale, esistenziale e filosofico si intessono in un composto verbale che assomma, alla nettezza e apparente semplicità delle parole, il rebus rivolto al lettore, l’apertura dei significati, le immagini simboliche e il vissuto. Osservare è penetrare nella comprensione di sé e del mondo. L’attualità è ammessa, per lo meno in alcuni testi che citano personaggi politici noti, o memorie traumatiche.

La tendenza predominante è verso un’eternità raffinata e una bellezza estetica raggiunta, che forse il titolo si sforza di negare come se fosse un tabù.

C’è una tendenza lirica, pur se tenuta entro coordinate moderniste; e accanto a essa una possibilità narrativa, reperibile sia in alcuni testi in prosa, sia negli accenni di racconto di vari testi in versi, che lasciano intuire episodi, malgrado la sottrazione di nessi renda complesso ricostruirli se non tramite analogie e prolungamenti che colmino nella mente del lettore le lacune intenzionali degli intrecci proposte dall’autrice.

La cura formale e la profondità dei significati conferiscono spessore ai suoi testi.



SVETTANTE

T’interessa rubare
gli istinti? Oppure spiegare
i segreti di un mondo
che domina con l’età 
con equidistanza?

Il vento, che strato su strato,
cerca un messaggio,
cerca una voce per il Fato. Il sole
con i suoi mari,
persino i volatili di passaggio,
dettano scienza, prendendo ordini
dalla volontà.
È un’esistenza
non compromessa dalle stagioni.

Questo è quanto,
per ciò che riguarda la vita insondabile.
Un universo circolare con dei progetti
per l’indomani,
l’ultima parola non detta.

Né sono in grado di parlare
a nome degli incidenti avvenuti altrove,
si tratta di forme, righe -
pensieri allungati in dialoghi
su grafici d’acqua.
Credimi, sono minime
le risposte

anche se un giorno viaggi
per anni luce,
anche quando la luce
si fa infinita
mentre muore una stella, ne affiora
un’altra, si prova stupore
senza motivo.



ATTENDO IL DANNO ALL’ELEGANZA

Pettinano il monte meridionale prugni fioriti. Forse
in inverno,

se non è primavera. Cosa potrebbe aggiungere, per chi guarda,

la differenza tra le stagioni? Se

solo le rondini aggiustano il vento, il modo diverso di scegliere
- d’albero in albero, 
        di lamento in lamento -. Guardo

il sole mutare da sfera a palazzo. Brucia,

non è funesto. Presto,
        se non adesso,

si spezzerà il mio sguardo. Ho intenzione di rendere onore 

all’invisibile. Per vedere le pesche bianche mi servirò della nebbia.



TRASPARENTE

In principio ne avevo dimenticato
il colore.
Un ombrello che non riusciva
ad aprirsi.
Il dopolacrime.
La maschera di Dio:
un mangostano con vermi.
Per convertire questo pensiero danneggiato
in poesia,
ho tolto quattro parole.



 [Testi originali in inglese di Fiona Sze-Lorrain: "Towering"; "I Wait for the Ruined Elegance";  e "Transparent". Traduzione e note introduttive di Roberto Bertoni]







[1] P. 127 di Sze-Lorrain, F., “How Interculturalism Performs: Performativity, Performability, and Theatricality of Interculturalism” (capitolo firmato coi nomi Fiona Siang Yun Sze), in Powell, D. e Sze, F., ed., Interculturalism: Exploring Critical Issues, Oxford, Interdisciplinary Press, 2004, pp. 127-133.
[2] Princeton University Press, 2016. Tra le altre raccolte di poesie dell’autrice si ricordano Water the Moon, Washington, Marick Press, 2010; My Funeral Gondola, Berkeley, El León Literary Arts, 2013; Invisible Eye, edizione bilingue inglese/cinese, trad. Ling Yu, Parigi, Vif Éditions, 2015.