09/03/16

Shi Qing, LADY OF THE DINASTY



[Chinese detail (Ixelles 2011). Foto Rb]


Shi Qing, Lady of the Dinasty. Cina 2015. Con Fan Bing Bing, Joan Chen, Leon Lai Ming, Ning Jing, Wu Chun, Wu Gang


Fondato su un episodio storico dell’VIII secolo, quello di Yang Guifei, sposa prima di Li Mao, figlio dell’Imperatore Xuanzong della dinastia Tang, poi, dopo essere stata inviata in un Monastero Taoista, sciolto il primo matrimonio, divenuta moglie dell’Imperatore medesimo perché da lui concupita, infine uccisa per ordine imperiale perché, forse ingiustamente, accusata di aver avuto parte in una congiura, il rapporto del film con la realtà storica è piuttosto vago e tende a dare un ruolo femminile protagonista all’eroina, considerata al tempo una delle quattro donne più belle della Cina, qui impersonata da Fan Bing Bing con signorilità.

La storia di Yang Guifei viene melodrammatizzata nella pellicola, che modernizza la protagonista, rendendola innamorata del primo marito e costretta a sposare l’Imperatore contro la propria volontà. Fedele ai principi confuciani del buon governo, si autoimmola nel film per salvare il secondo marito dalla rovina provocata da una congiura istigata dal cugino di lei, congiura cui Yang Guifei appare invece estranea.

Sebbene il film non vada troppo in profondità, e punti più alla spettacolarità e a toccare corde emotive che alla ricostruzione documentaria, si avvale, oltre che di attori validi, di una notevole sceneggiatura d’ambiente. Memorabili, per esempio, le scene del gioco del polo a cavallo. Ha collaborato alla regia Zhang Yimou; e ci pare di poter individuare un suo contributo, o per lo meno un omaggio di Shi Qing nei suoi confronti, nella scena del festeggiamento della vittoria all’inizio, con masse di soldati in schieramento geometrico e il palco elevato su cui la principessa danza, che ricordano la coreografia dei Giochi Olimpici di Beijing da parte di Zhang Yimou.

Tra le recensioni, equilibrata nel giudizio, oltre che dotata di un sommario dell’intreccio, si veda quella di Love HK Films.


[Roberto Bertoni]