25/08/13

Vincenzo Latronico, LA COSPIRAZIONE DELLE COLOMBE



Milano, Bompiani, 2011

I protagonisti di questo romanzo sono giovani provenienti da esperienze di studio privilegiate, tra Harvard e la Bocconi, e si trovano a operare in una struttura socioeconomica caratterizzata da arrivismo, gelosie, tradimenti. In tal senso, soprattutto per il panorama umano che evoca, risponde alla neo-emotività tardo-moderna, in base alla quale sono deperiti i valori etici e sono stati sostituiti in prevalenza da cinismo e rivalità non privi di risvolti affettivi.

Abbiamo inoltre un panorama di appartenenza di classe agli antipodi nei due protagonisti principali: Alfredo, che dopo aver tentato al ribellione alla condizione sociale privilegiata dalla quale proviene ed essere stato respinto dall’Università italiana dal docente che gli preferisce, in posizione di “delfino” il suo migliore amico Donka, si mette, non senza contraddizioni, in società col padre e intraprende una carriera finanziaria e di costruttore edile che, malgrado alcuni errori, gli frutta denaro fino a un crollo nel finale. Donka è un migrante di origine albanese, con aspirazioni più semplici e studioso, nondimeno alla fine si approprierà di somme di denaro sia dell’amico, sia di un socio con cui si è immesso in un circuito di “truffe piramidali”[1].

Il falco in sé è Alfredo, che non esita ad appropriarsi del know how dell’amico per andare avanti all’università e anche della sua ragazza anni dopo. Ma il falco che emerge dall’apparenza di colomba e finisce anche lui per tradire prima di tutto la propria coerenza è Donka.

L’ambientazione è cosmopolita, si veda tra gli altri il personaggio della corata Drina che viaggia da VIP pendolare tra vari aeroporti e città. Buona cosa che Donka sia rappresentato come una persona con una sua psicologia prima che come migrante, pur se questa caratteristica gli conferisce un aspetto di presa sulla vita e la sua comunità, personificata da un amico albanese e dalla madre di costui, venga pure resa senza pregiudizi e in modo decisamente corretto nell’ambito, a questo livello, di una società multietnica.

L’obiettivo sociale della polemica è la speculazione edilizia, l’insensibilità degli operatori finanziari, l’assopimento del fattore umano in nome del raggiungimento del successo, la corruzione e i suoi meccanismi descritti in un certo dettaglio, l’uso anche degli oppositori per conseguire scopi commerciali (come nel caso in cui viene lanciato un progetto di riqualificazione urbana contando, per la pubblicità gratuita, sull’occupazione dello stabile da parte dei politicamente contrari).

Sul piano mimetico, forse più vicino alla realtà comune il mondo affettivo dei giovani personaggi che il miraggio della ricchezza rispetto alle aspettative concrete e scarne di tale generazione nell’hic et nunc odierno.

Un aspetto metanarrativo è la presenza di un personaggio che dice io, che racconta in parte gli eventi e in parte vi partecipa, ma con un ruolo secondario. Forse per assegnare credibilità alla storia inventata? Perché, inoltre, ci fa venire in mente, su determinati piani, l’io narrante del Grande Gatsby di Fitzgerald?

Un che troppo lungo, questo romanzo di Latronico, dunque a tratti ripetitivo, a nostro avviso, ma questa è forse una preferenza del tutto personale.



[Roberto Bertoni]



[1] Per questo tipo di frode, cfr. per esempio U. Maiorca, “Giornale dell’Umbria”, 14-5-2012.