[From the walls of Brussels. Foto Rb, 2010]
A cura di
Lunaria. Contributi di P. Andrisani, S. Bontempelli, A. Callaioli, S. Chiodo,
G. Faso, F. Miraglia, G. Naletto, M.S. Olivieri, A. Pona, E. Pugliese, A.
Rivera, I. Traina. Roma, Edizioni dell’Asino, 2011
L’Associazione Lunaria, nata nel 1992, fornisce,
con questo “libro bianco”, statistiche, commenti, documentazione di casi di
razzismo, discriminazione e violazione dei diritti civili dei miogranti in
Italia.
Si tratta di una situazione allarmante, che ha
visto esprimersi verbalmente in maniere discutibili, come documentano vari
contributi, non solo persone senza incarichi istituzionali, ma anche rappresentanti
governativi.
Nota Paola Andrisani che “il razzismo continua [...] giorno dopo giorno, attraversa il mondo della politica, ispira le scelte di alcuni amministratori locali, si rende visibile nelle pagine dei media e lungo i fili della rete, plasma i comportamenti quotidiani” (p. 150).
Nota Paola Andrisani che “il razzismo continua [...] giorno dopo giorno, attraversa il mondo della politica, ispira le scelte di alcuni amministratori locali, si rende visibile nelle pagine dei media e lungo i fili della rete, plasma i comportamenti quotidiani” (p. 150).
Dovrebbe scuotere la sensibilità politica, ma
anche e forse soprattutto umana di ciascuno ripercorrere la serie impressionante
di violenze e omicidi cui parecchi migranti sono stati soggetti negli ultimi
anni.
Al contempo si osservano aspetti di difficolta di comunicazione interculturale e di discriminazione. Il pregiudizio, per esempio, di una supposta non integrabilità nella
società italiana di persone appartenenti per religione all’islamismo colpisce
in particolare come una stigmatizzazione, priva di analisi della complessità,
stranamente sostenuta anche da studiosi di centro-sinistra in certi casi.Come scrive Annamaria Rivera a conclusione del suo contributo, c’è per lo meno una nota positiva nel fatto che i migranti odierni “tendono sempre più a ribellarsi collettivamente, rivelando così la loro natura umana ed esibendo coscienza e soggettività” (p. 22).
[Roberto Bertoni]