29/05/11

Daniela Raimondi, MIGRAZIONI e NUOVA TEORIA DELLA LUCE


[Photo-application of a new theory of light. Foto di Marzia Poerio]


1.

MIGRAZIONI

E il verbo fu Dio.
Dio fu parola
e la parola il fuoco,
il tuo nome sulla bocca.

Ci sono angeli che hanno avuto
il coraggio di peccare,
con dentro l’anima una strana sete
che non si acquieta al tocco di una mano.
Ma è una resa l’amore.
La mollezza di un risveglio
nella lenta sostanza della luce.

Non ho un destino sul palmo della mano.
Solo l’impronta di una foglia.
Il mio viaggio porta altrove
in una stanza
dove ho lasciato due calici di vino,
una sola impronta nel letto.

Ho bisogno di una lingua nuova
fatta di respiri,
di tatto, e suoni, e un velo di sudore.
Incollarmi a un’ombra
nell’ondeggiare sicuro di una danza.
Affondare le dita in una sostanza trasparente,
nella sua bianca luce.

Ricordati
del mio ostinato vizio d’amarti.
Di tutto quello che abbiamo perduto.


MIGRATIONS

And the word became God.
God was the word
and the word was fire,
your name on my lips.

There are angels
who’ve dared to sin,
with a strange thirst in their soul
that won’t be quenched by the touch of a hand.
But love is a surrender.
The softness of waking
in the slow substance of light.

There’s no future on the palm of my hand.
Just the imprint of a leaf.
My journey leads elsewhere
to a room
where I left two wine goblets,
just one imprint on the bed.

I need a new tongue
made of breath,
touch and sounds, a veil of perspiration.
I need to sidle up to a shadow
in the safe swaying of a dance.
Sink my fingers into some transparent substance,
into its white light.

Remember
how stubbornly I loved you.
Everything we’ve lost.



2.

NUOVA TEORIA DELLA LUCE

Questa donna appartiene alle cose di ieri.
A una babilonia infuocata
di gesti e di suoni.
Ha il ventre di cristallo
e ogni sera accarezza
cento figli mai nati.

Questa donna ha fame.
Si attacca a seni gonfi di poesia.
Alla parola vergine
impronunciata,
stretta nella gola come un fiore rosso.

E chiude piano gli occhi
per scoprire se la luce
nasce dentro di noi,
e non dal sole.

Sul soffitto volano fantasmi
il ninnolo cinese
un colibrì.


NEW THEORY OF LIGHT

This woman belongs to yesterday’s things.
To a Babylon set alight
by gestures and sounds.
Her womb is made of glass
and every evening she caresses
her hundred unborn children.

This woman hungers.
She latches on to breasts full of poetry.
To the virgin
unspoken word,
nesting in her throat like a red flower.

And slowly she closes her eyes
to discover whether light
comes from inside us,
or from the sun.

Flying on the ceiling are ghosts
her Chinese trinket
a humming bird.


NOTA

Le due poesie sono tratte da ELLISSI, Rimini, Raffaelli, 2005. Le traduzioni di Anamaría Crowe Serrano fanno parte del volume POEMS BY DANIELA RAIMONDI, di prossima pbblicazione presso Gradiva (New York).