27/12/10

Angelo Tonelli, EPISTROPHÉ E INFINITO

1.


EPISTROPHÉ (acrostico)

Esiziale, limitrofo, essenziale
Pensiero di radure abbacinate
Irradia mille soli contro il cerchio
Sospeso quando l’anima si inarca
Tacitamente alla nota più assoluta

Rosa mistica, vertigine, riverbero
Oceanica immemoria, ala di luce
Precipitante.

Ho racchiuso mille fiumi tra le dita:
È guizzo oltre le cose, eterna mente.



2.

Se scavi nella terra trovi pietra
e se scavi nella pietra l’infinito.
Hanno corazza dure le visibili
cose, che salva da morte. E tutte si travagliano
a difendere i confini e i contorni
dell’involucro vivente mentre trascorrono
i molteplici tragitti dell’esistere
nel pianeta tra i pianeti, a notte e luce.
L’incrocio degli sguardi apre all’enigma
più arduo: riconoscere
assoluta consistenza all’apparire
di cose tra le cose, oppure scorgere
nello sguardo dell’altro l’Uno-Oltre
che apparenta il sogguardante e il sogguardato
in una sola energia materia
che circola alla radice di ogni essente?
Se scavi nella terra trovi pietra
se scavi nella pietra l’infinito.