27/04/10

THE BOLLYWOOD READER

A cura di Jigna Desai e Rajinder Dudrah. Maidenhead, Open University Press, 2008


Il volume contiene saggi di impostazione accademica di parecchi autori ed è suddiviso in tre parti: THEORETICAL FRAMEWORKS, RECENT TRAJECTORIES, BOLLYWOOD ABROAD AND BEYOND. Si inserisce nella corrente di rivalutazione di Bollywood e di analisi delle sue ideologie, dei procedimenti formali, delle storie e di altri aspetti da parte della critica universitaria dopo il rigetto da parte dell’intelligentsjia indiana e no, durata parecchi anni e che ha relegato il cinema popolare indiano tra le maglie della cultura popolare esclusivamente. Non che questo tipo di cinema non sia tale, ma necessita in verità di un’attenzione notevole, non fosse altro per il fatto che ha il pubblico più vasto del pianeta, oltre che, almeno a parere di chi scrive, molti dei suoi prodotti, forse non i più recenti, sono forniti non solo di potere di intrattenimento, bensì anche di riflessione e commozione.

Nell’Introduzione, THE ESSENTIAL BOLLYWOOD, i curatori mettono in evidenza come l’egemonia occidentale e di Hollywood nel mondo dei media e negli studi culturali abbia messo in secondo piano il cinema indiano; parallelamente gli studiosi indiani non hanno ingaggiato un’analisi approfondita, snobbando il genere di massa fino a decenni recenti. Viene anche chiarito che il termine Bollywood è piuttosto recente e sostituisce i precedenti “cinema di Bombay”, poi Mumbai, e cinema popolare indiano o di lingua hindi. Si tratta di una storia piuttosto lunga se in India il cinema esiste dal tempo dei fratelli Lumière.

Le interpretazioni spesso fornite comprendono il rapporto di intertestualità rispetto a Hollywood, la ripresa delle tradizioni narrative indiane in generale e del teatro Parsi in particolare, ma al contempo, notano Dusai e Dadrah, occorre considerare che “Indian cinema has been heavily invested in the production of modernity as well”, per esempio nella rappresentazione dell’emancipazione femminile in certi casi (p. 5).

Particolarmente dibattuta la questione del rapporto col colonialismo e il nazionalismo. Se la potenza coloniale britannica si rese conto fin dall’inizio dell’impatto del cinema e pose restrizioni, spesso i film popolari hanno contribuito a rafforzare, dopo l’indipendenza, la concezione della nazione e le sue varie visioni, trasmettendo ideologie della società, della famiglia, della politica. Lo stato esercita la censura sui film prodotti, ma solo di recente ha liberalizzato l’industria cinematografica (1998) e nel 2001 l’ha ufficializzata.

Se uno dei generi, per l’eclettismo, è stato battezzato “masala” (p. 10), esistono sottogeneri, “including the historical, the family social, the gangster/underworld, and the courtesan" (p. 11).

Sottolineato da parecchi critici è il carattere non realista, melodrammatico, composito quanto a compresenza di commedia, dramma e canzoni.

Proprio sulle canzoni, che spesso diventano elementi autonomi dai film in cui sono inserite e motivi di successo di per sé, intervengono Sangita Gopal e Biswarup Sen, che indicano come le canzoni non siano semplicemente elementi di fuga aproblematica, ma componenti della specificità di Bollywood rispetto al cinema occidentale; vettori dell’immaginazione e del fantastico dato che spesso intervengono in sequenze oniriche nella narrazione; depositarie di uno sguardo non di rado “turistico” a causa dell’esotismo delle località in cui talora sono ambientate (p. 151); infine, di recente, momenti non privi di una qualche volgarità che allo stesso tempo si presenta come modernizzante: “modernity is encoded in texts not only by historicist representations of its encounter with tradition […] but also by the irruption of the new and the joyous” (p. 155).

Tra gli altri saggi del volume, tutti di impegno ideologico e solerzia analitica, seguendo non una presunta validità maggiore, ma preferenze personali di argomento e approccio teorico, e menzionandone solo alcuni per il breve spazio a disposizione, si segnalano Ashis Nandy, INDIAN POPULAR CINEMA AS A SLUM’S EYE VIEW OF POLITICS; Parama Roy, FIGURING MOTHER INDIA: THE CASE OF NARGIS; Nicholas B. Dirks, THE HOME AND THE NATION: CONSUMING CULTURE AND POLITICS IN ROJA.


[Renato Persòli]