11/08/08

Ivonne Bordelois, ETIMOLOGIA DELLE PASSIONI


[Tamed lion. Foto di Marzia Poerio]


Titolo originale ETIMOLOGÍA DE LAS PASIONES, 2005. Milano, Feltrinelli, 2007

Le parole che indicano le passioni rivelano nell'etimologia le loro concezioni originarie, che sono poi variate nel tempo in relazione alle ideologie che le connotano, ma riscoprirne le origini etimologiche può contribuire a capirne meglio le connotazioni oltre che il luogo di valorizzazione o presa di distanza che esse hanno avuto nella storia della filosofia: dall'essere ritenute "cancro della ragione" da Kant e "infermità dell'anima" da Platone, all'idea di Hegel che "nulla di importante nella storia si realizza senza passione" (p. 1).

Il termine stesso passione viene fatto risalire da Bordelois alla radice sanscrita eis, collegata a concetti di impeto e movimento (da lì per esempio il latino ire), legata all'idea della collera a sua volta pertinente alla sfera del sacro e del delirio profetico (come dimostrerebbe la derivazione di estro, cioè desiderio intenso, da eis). A queste parallela si delinea un'origine, anch'essa indoeuropea, nella radice men, da cui il greco menis e manis, ovvero l'ira come quella dell'Achille dell'ILIADE omerica, ma di nuovo, pure per questa via, in positivo la profezia (la manteia o divinazione) e la manía nelle accezioni negative.

Un ulteriore collegamento è con la sfera erotica, che si chiarifica ulteriormente nell'analisi dell'origine di amore, partendo dal termine indoeuropeo ma (madre), legato al nutrimento da parte di costei, col che pare confermato per via etimologica anche il rapporto freudiano tra erotismo e nutrimento.

Esaminati nel testo vari aspetti di passioni chiare come l'allegria e scure come la gelosia.

In chiave contemporanea, l'autrice vede un movimento verso il raffreddamento di alcune passioni originarie; ma anche una trasformazione postmoderna delle passioni calde in commercializzazione, così è il mutamento dell'ira in violenza; si è persa l'origine sacra; si valutano ormai positivamente invidia e avarizia.

Uno studio interessante, scritto con chiarezza divulgativa, sull'intreccio tra parola e società.

[Roberto Bertoni]