13/07/08

Letizia Lanza, TRE POESIE


[Consumption of ancient wisdom (Angkor, Cambodia). Foto di Marzia Poerio]


1.

TRILLIONAIRE

Per sempre
Sguardo
limpido-senectus.
Sapienza antica.

Folla reboante
intorno –
carneval-foiosa.
Vociare vano
di grigno.

Lucida imago (in)contro
duro esistere.

Vivente aeternitas.


2.

VAGA SPES

Trapuntio di stelle
in luna calante.

Riflesso frale di speme –
a breve vanito.


3.

ILLUSIONE

Velo dipinto
– chimera di vita –
non fende buiore
d’abisso.

Resta il sogno
in attesa:
ombra finita del
vero.


DUE DOMANDE A LETIZIA LANZA


Qual è la motivazione principale della Sua poesia?

La mia esperienza del fare poetico - solo recente, amichevolmente sollecitata da Cesare Ruffato - nasce dall’esigenza - episodica ma tuttora viva, insistente - di esprimere i moti dell’animo e del pensiero in un linguaggio diverso rispetto alle modalità “rigorose” della ricerca “scientifica” e della critica testuale, nelle quali si spende il grosso della mia attività.


Che rapporto c’è, nella Sua scrittura, tra sperimentazione linguistica e motivi esistenziali e sociali?

Un desiderio di sperimentazione che ricorre a conoscenze multiple e non rifugge da cripticità o azzardi, puntando sempre, come naturale, al massimo di polisemia e condensazione (per me) possibile. Sia nei nuovi brani come già nelle due plaquette POESIE SOFFOCATE (Venezia, Poligrafica, 2005) e LEVIA GRAVIA 2004-2005 (Venezia, Poligrafica. 2006) - si esprime anzi e sopra tutto una condizione di sofferenza, di male di vivere abbastanza profondo. Non latitano momenti di gioia serenità apertura fiducia, ma il nucleo compatto rimane il dolore, germinato a suo tempo da una perdita sotto certi aspetti incolmabile. A contorno - benché di pari se non maggiore necessità e urgenza - moti di insofferenza, ira, sdegno, talora odio nei confronti di questa “umanità” degradata: ovvero, a forte contraltare, accentuati sensi di amore - e di solidarietà dolente (impotente?) - nei confronti della natura animale e vegetale, sempre più orrendamente martirizzata. Il dovere civile della verità (e della denuncia), mutuato dalla più remota civiltà ellenica.



NOTIZIA BIOGRAFICA

Le attività di ricerca e di scrittura - essenzialmente saggistica e critica - di Letizia Lanza si svolgono secondo una prospettiva di filologia storico-femminile (con frequenti incursioni nell’archeologia). Collabora (anche con attività redazionale) a riviste (cartacee e non) o a siti web (tra i quali “Nexus”, “Bollettino dell’Associazione Iasos di Caria”, “Senecio”). Ha pubblicato in rivista e in volume: tra i libri più recenti, MEDUSA. TENTAZIONI E DERIVE, Padova, Studio Editoriale Gordini, 2007; DONNE E SANGUE A VENEZIA. SPIGOLATURE STORICHE DI CRONACA NERA (scritto in collaborazione con G. Distefano), Venezia, Supernova, 2008.