03/04/07

Fabio Ferrari, LE CITTÀ



[Is this Anna Livia? (From the walls of Dublin). Foto di Marzia Poerio]







Da IL DOMATORE DI STELLE:

LE CITTÀ

Milioni di ragazzi disoccupati alla finestra,
sigaretta accesa,
elucubrazioni esistenziali, ricordi e promesse,
sentimenti e confidenze fatte ad un'unica e splendida luna di panna.
E' forse troppo complicato dare spiegazioni,
i sogni di ogni uomo mi attraversano di continuo,
ogni copione e ogni trama di romanzo furono i miei,
a volte mi sembra di essere stato ovunque;
su e giù per i teatri di Broadway angeli di colore
addobbavano la mia mente,
il vecchio Tamigi attraversava Londra
con la lentezza e la regalità di un vecchio duca,
metropolitana graffitata taglia come un lampo Berlino
ed i suoi dintorni. Piove.

Ho la nostalgia del pagliaccio finito lo show,
ho il rigore dei tiranni e la dolcezza della pioggia.
Sono l'ultima nota di una canzone, sospesa verso l'infinito;
la zona proibita, lo storpio, il furfante.
Sono il maldestro, la malinconia e la leggerezza,
quasi tutto ciò che avete potuto amare,
quasi tutto ciò che avete disprezzato,
le notti insonni, la California, il vino,
la mattinata stordita di un vecchio ubriacone,
le trecce di una quindicenne, il grande illuso, lo spacciatore.
Madre io cammino per i tuoi giardini
ma la mia testa è altrove,
cammino per le città che i tuoi figli hanno costruito
ma la mia testa è altrove.

Nei tuoi giochi di luce so essere farfalla
tra le dita di una donna so essere farfalla
ma la noia mi trasforma in scarafaggio e annego.

Da molto tempo non abbiamo intuizioni geniali.
che ci distacchino dalle tv e dalle sale giochi;
la vita per interminabili momenti
è un film al cinema senza i suoni
ed i rumori che lo rendono magico.

Spettatori inermi noi stessi del niente
sanguisughe i giorni sulla nostra pelle,
il vento afoso delle abitudini
incatena anche noi,
anime capaci di rotolare per le strade,
danzando a tempo di jazz per le strade gremite
capaci di volare a mezza altezza sulle teste
ed i pensieri delle persone.

Ah, i viaggi di nozze, i sabati color albicocca,
le porte di giugno,
tutto ciò che è da sempre trepidante attesa!
Io non ho occhi socchiusi per fermarmi lì,
la veggenza può uccidere.

Verrò verso le tue braccia dolcemente
come la nave di Ulisse verso il fiore del loto, dirò:
"Ogni volta che ti rubo un sorriso è come se ti rubassi l'amore".
Verrò dalle tue parti con la mia confusione, dirò:
"Va' e dillo a tutti, anch'io sono pronto per amare".


NOTA DI GIAN PAOLO RAGNOLI SULL'AUTORE

La poesia di Ferrari si mostra piuttosto indocile ad essere definita, sembra scartare di lato di fronte ad aggettivazioni pronte ad inscatolarla e a deporla sullo scaffale apposito.

Giuseppe Conte, che firma la nota introduttiva de IL DOMATORE DI STELLE, azzarda un'iscrizione alla benemerita associazione dei Giovani Poeti e cerca nei suoi versi piogge e uragani, ma è mia opinione che nell'epoca dello Spettacolo non sia più l'urlo, come da Rimbaud a Ginsberg, da Pollock ai Sex Pistols ad essere sovversivo quanto piuttosto il sussurro, o il silenzio. Da qui i suoi versi guardano le cose del mondo, cercano e spesso trovano il "tono per narrare i fatti", sommessamente alludono a una vita più vera, giocano con gli scarti reali o immaginari del passato per comporre un possibile puzzle di futuro, si accordano sul suono del parlato.

Una qualità particolare della poesia di Ferrari è che le sue parole, i suoi versi, che pure reggono benissimo nudi a stampa, ascoltati vestiti dalle musiche e dalle immagini degli Internòs, un gruppo di eccellenti musicisti e videoartisti che collaborano con lui da tempo [1], acquistano una ulteriore profondità, un gusto più rotondo, come un buon vino lasciato convenientemente ossigenare.

Sono state pubblicate finora due raccolte, entrambe da Interlinea (Novara): IL DOMATORE DI STELLE del 2002, comprendente i testi con cui Ferrari ha vinto nello stesso anno il premio Lerici Pea; e DA QUANDO LA TUA PARTE DI LETTO È FREDDA del 2005, con allegato un cd con alcune tracce audio ed una video, felici esempi del lavoro del gruppo in studio, un cui testo, voce, musica e immagini concorrono a determinarne l'ottimo esito.


[1] I componenti di questo gruppo musicale sono Marco Baroni, tastiere; Andrea Cozzani, basso; Nicola Fellerini, chitarra; Fabio Ferrari, voce; Alessandro Messina, chitarra.