Milano, Mursia, 2004
Prende le mosse dalla polena denominata Atlanta e riprodotta a p. 4. Nel 1854, la polena viene scolpita in Portogallo, passa attraverso una tempesta in Argentina e in essa si imbatte il comandante Perasso, sfortunatamente innamorato di Ilaria, che conosce a Montevideo e di cui viene a sapere anni dopo in Corsica che in un incendio è stata sfigurata, ma ha ritrovato la polena e l'ha portata in Italia, è sposata con Tommasi; ci sono varie altre peregrinazioni, finché la polena passa alla figlia di Ilaria, Bianca, che col marito governatore vive in un'isola delle Americhe con capitale Porto Santo, dove arriva un giorno il Prof. Gambaro di Genova che si innamora di Bianca, non la convince a fuggire con lui, si rivedranno nel 1892 a Genova, dove anche Perasso entra in contatto con Bianca e le parla di sua madre Ilaria. Bianca e Gambaro si lasciano di nuovo e per sempre, lei torna a Porto Santo; lui muore nel 1923 su un transatlantico diretto in Africa.
È un romanzo di atmosfere magiche e rarefatte; intreccia politica, amore, mare. Scritto in una lingua comunicativa e chiara c'è al fondo la nostalgia dell'archetipo equoreo da cui proveniamo; e di due secoli terminati che risuonano dentro mentre nel sociale la globalizzazione è data dal panorama geografico ampio dei viaggi e delle inappartenenze. Ogni personaggio ha un suo segreto. Ogni storia lascia un segno.
[R. Bertoni]