28/04/08

Chikamatsu e Kenji Mizoguchi, CHIKAMATSU MONOGATARI

1954. Basato su un testo di Chikamatsu. Regia di Kenji Mizoguchi. Con Kazuo Hasegawa, Yôko Kagawa, Eitarô Shindô

La storia è ambientata nel XVII secolo. Osan (l'attrice Yôko Kagawa), moglie di Ishun (l'attore Eitarô Shindô), per soccorrere finanziariamente il fratello, ricorre a un impiegato del marito, il quale si offre di aiutarla. In seguito a una serie di equivoci, Osan e Mohey vengono accusati di essere amanti. Fuggono, divengono davvero amanti, còlti in un destino inarrestabile di passione che porta in rovina loro stessi (verranno impiccati alla fine per adulterio) e Ishun, il quale perderà ogni suo avere e verrà condannato all'esilio per non aver denunciato la moglie.

Un romanzo sentimentale ben congegnato e pieno di sorprese, con scene di città e di natura, fondato su assunti propri della narrazione che evidenzia temi sociali: l'avidità di denaro di Ishun seguita dalla sua perdita; il matrimonio tra una giovane e un uomo di trent'anni più anziano; la distanza di classe colmata dall'umanità; la rappresentazione delle regole strette della fedeltà coniugale; la gelosia professionale del collega che compra la complicità di un collaboratore di Ishun portando quest'ultimo alla perdizione.

La passione è inarrestabile: a fermarla non valgono le perorazioni verso la prudenza da parte delle famiglie di Osan e Mohey. C'è poco spazio per la felicità; nondimeno una Osan che spezza i vincoli matrimoniali e l'etichetta del rispetto del marito riesce a trovare momenti di libertà e di gioia, scoprendo l'amore sincero anche se sarà solo per un breve periodo prima della condanna.

Il film si salva dagli eccessi melodrammatici con una recitazione misurata, l'accuratezza degli interni e dei costumi, la precisione dei dettagli nella descrizione delle professioni, soprattutto la stamperia. Il mondo dei commerci e della corte è rappresentato con distacco e reso in battute scarne e significative.

Alan Pavelin nota la tecnica di scorrimento delle immagini e la presenza del fuori scena intuibile [1].

Uno dei capolavori di questo grande regista sebbene non sia tra i suoi film premiati.

NOTA

[1] Cfr. Pavelin's Review.


[Renato Persòli]